Riprendere insieme la vita

Questo articolo è stato scritto insieme alla Dott.ssa Verusca Giuntini.

È stato pubblicato sul sito di “Breakoff” il 22 luglio 2020.

Riprendere insieme la vita. Alcuni concetti utili.

Anche se non ci soffermiamo abbastanza sulle conseguenze psicologiche che il periodo del lockdown ha portato con sé, è importante tenere presente che le difficoltà di riadattamento, legate ai nuovi ritmi di vita e al confronto con un ambiente esterno non più amichevole, hanno come probabile risvolto un lavoro di ricostruzione psicologica, sia individuale che collettiva, alla quale ognuno di noi potrà liberamente contribuire, con il proposito di ripristinare un generale senso di fiducia. 

Sono soprattutto i bambini ad aver bisogno di riprendere fiducia nell’ambiente che li circonda, negli altri e nelle proprie risorse e, per farlo, devono poter contare sul supporto degli adulti. I bambini necessitano di parole semplici e sincere che spieghino come stanno veramente le cose e di riscontrare coerenza tra ciò che viene detto e ciò che possono vedere coi loro occhi. Essi avvertono con grande facilità come si sentono i genitori ed è per questo fondamentale essere trasparenti, non celare le emozioni, spiegare loro eventuali ambiguità ed evitare comportamenti o atteggiamenti incoerenti che possano alimentare fantasie irrazionali e un pensiero magico tipico dei più piccoli.

La presenza consapevole degli adulti di riferimento è indispensabile perché i bambini si sentano liberi di comunicare i propri timori, certi di essere ascoltati e compresi; è sufficiente un ascolto attivo da parte dell’adulto per fare emergere le risorse e le soluzioni che permettano loro di riconquistare spontaneamente i propri spazi e un senso di autoefficacia. 

Le risposte ad ogni esigenza possono essere trovate insieme.

Di seguito, suggeriamo alcuni concetti la cui comprensione possa supportare e facilitare i genitori a incoraggiare una ripresa più serena e consapevole insieme ai propri bambini.

  • Ripercorrere insieme

Nella fase attuale e nel futuro a medio termine sarà necessario rivedere, come se fosse un film, quanto vissuto finora. Questo è il potere della narrazione. 

Sia per i bambini che per gli adulti, la possibilità di rivedere insieme e consapevolizzare quanto vissuto attraverso la narrazione servirà a reintegrare questo atipico “pezzo di vita” nel tessuto di una storia personale e collettiva. La dilatazione del tempo e dello spazio sperimentati ha allentato le trame dell’esperienza interiore e di quella relazionale e sarà proprio grazie alla possibilità di tradurre in parole, quindi di narrare, che il tessuto personale e sociale potrà essere rinnovato.

  • Procedere per gradi

In molti, nel corso del periodo passato in lockdown, hanno cercato di rendere la permanenza nelle loro abitazioni e il clima affettivo il più confortevoli possibile, creando così i presupposti per sperimentare la condizione del “bozzolo”[1]: una condizione caratterizzata da una sensazione di comfort e un’elevata protezione che sono venute improvvisamente meno con il ritorno alle prime uscite concesse e al lavoro.

In tale contesto, la gradualità diventa un concetto fondamentale affinché tutti possiamo imparare a procedere con consapevolezza, coscienti di quanto accade, momento per momento. Così facendo, ogni eventuale futura richiesta di adattamento, che implichi nuove abitudini, può essere vissuta con minore stress.

Per i bambini è importante essere guidati gradualmente e con amore alla ristrutturazione delle proprie giornate, sia nelle attività scolastiche che ricreative. Sebbene ci sia il desiderio di tornare a una piena libertà, i bambini più sensibili stanno manifestando emozioni altalenanti, sintomi ansiosi e comportamenti timorosi e diffidenti. 

  • Mantenere un contatto emotivo

Se il contatto emotivo viene mantenuto vivo, le attenzioni che dovremo continuare a tenere nelle relazioni al di fuori delle nostre mura domestiche saranno percepite più tollerabili. È quindi importante aiutare i bambini a regolare le loro emozioni e lo si può fare con la vicinanza emotiva. Servono sintonizzazione, ascolto attivo, empatia e, là dove possibile, contatto fisico e visivo: tutto questo contiene e regola gli stati affettivi difficili di grandi e piccoli, e fa sentire accolti e al sicuro. 

  • Esprimere le emozioni

È fondamentale aiutare i bambini a dare una voce alle proprie emozioni e a ciò che stanno vivendo, dando valore all’intelligenza emotiva e relazionale. La possibilità di esprimere, dare un nome agli stati d’animo e condividerli favorisce il benessere personale e sociale. Oltre al dialogo, è possibile utilizzare il gioco o il disegno che possono aiutare a verbalizzare e a simbolizzare ciò che i bambini non riescono ad esprimere direttamente con le parole. Un altro metodo efficace è quello rappresentato dai racconti e dalle favole, in cui il bambino ha la possibilità di riconoscersi e imparare nuove strategie per affrontare quanto gli accade. Altri utili alleati sono gli esercizi che coinvolgono il corpo, come il ballo o la recitazione, i quali consentono di mettere in scena le proprie emozioni.

  • Essere un modello flessibile

Molta della realtà percepita dai bambini e il senso che essa assume passa dai modelli di comportamento genitoriale. Dobbiamo ricordare che i genitori sono l’esempio più importante per il bambino e per questo è indispensabile che gli adulti per primi si prendano cura di se stessi e insegnino ai piccoli come coltivare le relazioni e il proprio mondo interiore. Ma anche i bambini sono dei “piccoli maestri” e anch’essi insegnano ogni giorno qualcosa ai loro adulti di riferimento; dunque, pur mantenendo un ruolo di guida genitoriale, sono necessari alcuni elementi che ritroviamo in ogni relazione, come la reciprocità, il rispetto e l’atteggiamento costruttivo.

  • Proteggersi e proteggere gli altri

Abbiamo imparato ad avere una speciale attenzione nei confronti delle persone e di noi stessi ed acquisito nuove abitudini che ci hanno reso più responsabili della nostra salute e di quella altrui. I bambini possono apprendere ad essere prudenti attraverso il gioco e la fantasia, perché in questo modo si può insegnare ad essere solidali avendo la garanzia di un maggiore coinvolgimento da parte loro; in fondo, abbiamo già visto come i fumetti e i video dedicati alle norme igieniche e le mascherine decorate siano state modalità efficaci.

  • Andare oltre le apparenze

I bambini nella fascia d’età 0-3 anni hanno stupito tutti per la tranquillità con la quale hanno saputo adeguarsi alle richieste del cambiamento delle modalità di gioco e di quelle relazionali. È stato registrato un evidente calo delle tipiche infezioni stagionali nei bambini e molti genitori hanno riscoperto il piacere del tempo trascorso a casa con i figli. In questa fascia d’età le relazioni fondamentali sono quelle con i genitori e il clima familiare necessita di sintonizzazione emotiva e amorevolezza. Anche i più grandi sembrano avere tratto beneficio dalla maggiore attenzione e dall’atteggiamento protettivo sperimentato in famiglia. 

In molti casi, però, l’apparente serenità con la quale i bambini hanno superato il periodo del distanziamento sociale ha fatto pensare che non stessero risentendo dello stress e di eventuali traumi, mentre è necessario interpretare l’evidenza con cautela, imparando a cogliere i segnali che potrebbero rivelare un disagio. Un suggerimento utile è osservare ciò che i bambini disegnano spontaneamente, non con lo scopo di decifrare degli aspetti psicologici, ma semmai di cogliere ed accogliere i loro vissuti emotivi per aiutarli a integrarli meglio nella loro esperienza.

  • Cambiare il concetto di salute

La salute non è solo fisica, ma anche psicologica e relazionale. Nel tutelare la salute dei nostri bambini, ricordiamoci che essa comprende molteplici dimensioni. 

  • Fare il punto su ciò che abbiamo imparato

Ognuno ha imparato qualcosa di importante da questo periodo, ma occorre fare uno sforzo per portarlo alla consapevolezza. Le energie che sono state impiegate per fronteggiare la situazione sono delle risorse personali che rischiano di essere date per scontate, mentre considerarne il valore rende più presenti a se stessi e più forti. 

Per trarre un insegnamento da questa esperienza sono necessarie una capacità creativa e una riflessiva. La creatività ha in sé un potere trasformativo e può essere di grande aiuto per elaborare i vissuti che lo sconvolgimento subito ha lasciato in ognuno di noi. La capacità riflessiva incoraggia la consapevolezza e promuove l’ancoraggio delle qualità e delle energie alle quali ognuno ha dovuto attingere affinché esse divengano un patrimonio condiviso per molte generazioni sia attuali che future.

Dott.ssa Chiara Bartolini e Dott.ssa Verusca Giuntini – Psicologhe e Psicoterapeute ad orientamento psicosintetico.

[1] cfr. Cocoon: https://www.collinsdictionary.com/it/amp/inglese/cocoon 

Bibliografia

– Filliozat I., Le Emozioni dei Bambini. Casa Editrice Pckwick Piemme, 2014.  

– Gottman J., De Claire J., Intelligenza Emotiva per un figlio. Una Guida per Genitori. Casa Editrice Rizzoli, Roma, 1997.